L’itinerario culturale che, seguendo le orme di Leonardo nei luoghi in cui ha vissuto e ha lasciato i suoi capolavori, termina nella sua ultima dimora di Amboise non può che iniziare a Vinci, nel cuore della Toscana, alla scoperta dell’antico borgo e della magnifica campagna circostante, cioè dei luoghi che furono di Leonardo e della sua famiglia, ma anche delle memorie recenti con le quali la sua città natale ha voluto rendergli omaggio.

Per scoprire l’intimo legame di Leonardo con la sua città natale si visitano la Casa natale di Anchiano, la Chiesa di Santa Croce con il fonte dove fu battezzato, gli edifici della famiglia da Vinci. Oltre ai luoghi intimamente legati alla vita di Leonardo, si trovano a Vinci  i musei e i monumenti con cui la città gli ha voluto rendere omaggio, come la collezione del Museo Leonardiano, la Biblioteca Leonardiana, la scenografica piazza dei Guidi, il monumento dell’Uomo Vitruviano di mario Ceroli, la statua equestra di Nina Akamu e il Museo Ideale Leonardo da Vinci. Sappiamo che il grande Vinciano rimase legato alla sua terra natale anche dopo l’infanzia e vi tornò più volte, mosso non solo dagli affetti familiari ma anche dalla volontà di ricerca e di studio. Leonardo conosceva bene  la campagna vinciana in cui progettò il Mulino della Doccia,  citato anche nel Codice Atlantico in merito agli studi sull’idraulica; esplorò  più volte il Montalbano, l’area collinare che si estende sopra Vinci, e da queste perlustrazioni  intuì per primo la natura dei fossili. Egli percorse, inoltre, in lungo e largo il Padule di Fucecchio, il Padule di Bientina e soprattutto la Valle dell’Arno, che è finemente rappresentata nelle due celebri carte del Codice Madrid II e di Winsor.
Una mini guida in vendita all’Ufficio Turistico di Vinci illustra le tappe del percorso.